mercoledì 22 aprile 2015

TRASLOCHI...

Il blog cresce e trasloca...

Se volete continuare a seguirmi, mi trovate qui: http://www.hungerforstyle.com/ (per ora solo in spagnolo).


¡Hasta pronto!

venerdì 13 febbraio 2015

Del risvoltino. Una breve riflessione

Il risvoltino: amato e odiato.


Qualche settimana fa, D La Repubblica ha pubblicato un divertente video realizzato dai ragazzi di Relative, definiti nell'articolo come una coppia di giovani sperimentatori sociali che amano divertirsi. Il video in questione li riprende passeggiando per le strade di Bologna mentre srotolano letteralmente i pantaloni delle persone che incontrano.

Sempre qualche settimana fa mi sono imbattuta nella vignetta della Moderna de Pueblo per la rivista spagnola Cuore...

... che elenca una serie di mode in pericolo di estinzione, citando tra queste i famosi risvoltini (dobladillos, in spagnolo).

Gli amati e odiati risvoltini sembrano essere "esteticamente problematici" perché considerati attualmente un dettaglio hipster, ma se diamo un'occhiata al passato possiamo vedere che non sono esattamente farina del loro sacco.

I primi a introdurli nella loro estetica sono i teddy boy che si rifanno allo stile edoardiano (il nome deriva proprio dal diminutivo di Edward: Teddy) e lo contaminano con simboli e suggestioni presi in prestito, ad esempio, dall'estetica dei gangster dei film americani. 

Foto: Momondo

Ma i risvoltini non si fermano qui e attraversano nell'ordine la cultura hard mod quella skinhead e quella punk... insomma, sembra proprio che non ci vogliano abbandonare.

Quindi, dato che sembrano essere immortali e che probabilmente continueranno a far parte della nostra vita, ho pensato di cercare qualche idea per un look "da risvoltino" grazioso.







Devo ammettere che a me il risvoltino non dispiace, lo trovo piuttosto pratico, tuttavia dovete sapere che un risvoltino a regola d'arte non è proprio facile da fare.


Ecco un breve tutorial.

Create una piccola piega pizzicando il tessuto sul davanti durante la fase di arrotolamento.

Partendo dal basso, eseguite un risvolto minimo, quindi sovrapponete un po’ del tessuto anteriore dell’orlo che si sta arrotolando (1 cm circa) formando una piega.

Quindi, tenendo questa piega ferma con le dita, arrotolate due volte l’orlo dei pantaloni.

La piega “pizzicata” deve rimanere all’intero della gamba.


Camicia e Cravatta

Ricordate comunque che il risvoltino non deve essere perfetto, e per raggiungere il suo obiettivo deve rispecchiare una certa noncuranza, senza mai essere sciatto.


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domenica 8 febbraio 2015

La Condesa sale sul ring. #MFShow

La Condesa sale di nuovo sul ring della moda.


Interbellum è una collezione che si ispira a un preciso periodo storico, compreso tra la fine della prima guerra mondiale e l'inizio della seconda, e in particolare a due figure opposte: il soldato stanco che rientra trionfante dal fronte e il l'aristocratico che, arruolatosi per una questione di onore, rientra invece sconvolto.

Il punto di incontro, un immaginario club di pugilato, dove sfogarsi con un paio di guantoni.

E il contrasto e lo scontro tra questi due mondi si traduce sulla passerella in capi confezionati con elementi e tessuti così opposti come velluto, paillette, lana cotta e serge di cotone.





Non manca lo stile military chic, con stampe mimetiche nei toni classici: verde e kaki.




Ma La Condesa non perde il suo tocco di classe e femminilità e reinterpreta la stampa militare anche nelle tonalità del lilla completandola con una sfumatura un po' più arty...




... ripresa anche sulle tele degli zaini, alle quali aggiunge un pizzico di luce con una base di lurex.


La giacca militare classica, identità del brand, rimane uno dei pilastri della proposta della marca...





... e viene affiancata da nuovo capospalla: la cappa.










Una collezione fedele alla traiettoria seguita fino ad ora da La Condesa, ma che si evolve, grazie anche a interessanti collaborazioni come quella con il collettivo Boa Mistura, che ha disegnato in esclusiva i graffiti presenti sugli accessori...


... e Neon Boots, che ha creato per questa collezione due modelli speciali di stivaletti: uno più aristocratico, in cuoio dorato con velluto broccato verde, e uno più rock, con dettagli fucsia e nero su una base di lurex.


Concludendo: La Condesa è salita di nuovo sul ring della moda e, come sempre, non ha deluso.

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martedì 6 gennaio 2015

Quando arte e moda si incontrano

Il mese scorso ho visitato la retrospettiva dedicata a Hubert de Givenchy presso il museo Thyssen-Bornemisza (se passate da Madrid prima del 18 gennaio ve la consiglio vivamente).


Vedere quei meravigliosi vestiti a confronto con alcune delle opere del museo...







... percepire riferimenti, connessioni tematiche ed estetiche attraverso questo dialogo diretto tra abiti e quadri, mi ha fatto riflettere sull'influenza dell'arte sulla moda.

Moda e arte. A quanto pare tutto ha inizio nel 1850 quando, dopo un lungo periodo di crisi economica cominciato nel 1848, si verifica un vero e proprio boom e vengono organizzate le prime Esposizioni Universali, 
grandi fiere affiancate, a partire dagli anni cinquanta del XIX secolo, dai magasins des nouveautés, luoghi in cui vengono esposti e venduti articoli di abbigliamento e accessori di vario genere; spesso situati all'interno di gallerie coperte dedicate al commercio con una porta d’ingresso centrale che si affacciava direttamente sulla strada, affiancata da due vetrine laterali in cui tessuti, cappelli e indumenti sono esposti, con un tocco artistico, su appositi sostegni e manichini: nuovi articoli di produzione industriale, prodotti in serie e venduti a costi contenuti.

Questa dottrina capitalistica, improntata su un sistema di produzione di oggetti in serie, a basso costo e privi di gusto estetico, crea i

presupposti che portano alla nascita di un movimento che mette in discussione il modello di produzione industriale degli oggetti: Arts and Crafts, fondato da William Morris nel 1851.

Basato su due principi: lavoro e creatività artigianale, questo movimento coinvolge tutte le forme di arte decorativa, moda compresa, proponendo un genere d’abbigliamento basato su principi estetici e lanciando il concetto del vestito estetico.

A partire da quest’esperienza, si inizia ad attribuire formalmente all'indumento un quarto valore, quello di opera d’arte, riconoscendogli un’importanza storico-documentale oltre a un’intenzione poetica. Si inizia a parlare di design della moda.


Tutto questo per arrivare a un grande esempio di crossover tra arte e moda: Elsa Schiaparelli, oggi considerata un’artista prestata alla moda, simbolo della modernità e, soprattutto, di come l’abito possa diventare un’opera d’arte da indossare.
Elsa Schiaparelli
La Schiaparelli trasformò artisti surrealisti in ideatori di stravaganze fashion, come il cappello-scarpa...
Cappello-scarpa | Autunno-Inverno 1937-1938
... o i guanti con unghie laccate firmati Dalí.
Guanti con unghie laccate | Inverno 1936-1937
La stilista si ispirò alle opere d'arte di grandi artisti per realizzare modelli unici per linea, colore, uso dei materiali e sperimentazione dei tessuti.
Vestito aragosta | 1937 | In collaborazione con Dalí
  
Vestito scheletro | 1938 | In collaborazione con Dalí

1937 | In collaborazione con Cocteau
Inverno 1937 | In collaborazione con Cocteau

Elsa Schiaparelli è un chiaro esempio di come due discipline estetiche come arte e moda si retro-alimentano, dando vita a creazioni uniche e meravigliose.

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venerdì 26 settembre 2014

Letture “di moda”. Dallo chic parigino alle avventure di Choupette

L’autunno porta una ventata di novità editoriali in libreria. Raccolte di fotografi celebri, analisi sul ruolo del colore nella moda, mémoires di stilisti.

Ecco una rassegna sui libri “di moda” che non possono mancare sul vostro comodino o nella vostra libreria.

Horst: Photographer of Style, un libro con una protagonista: la fotografia. 

Anna Wintour e Susanna Brown raccolgono in questo volume, che accompagna l’omonima mostra ospitata presso il Victoria and Albert Museum fino al 4 gennaio, gli scatti del fotografo di moda Horst P. Horst, esplorando il lavoro e la carriera di uno dei fotografi più importanti dell’industria della moda
Cappello e marsina. Bergdorf Goodman, 1938. © Condé Nast/Horst Estate
Louis Vuitton Fashion Photography è un altro interessante libro sulla fotografia che ripercorre sia le campagne pubblicitarie, sia gli editoriali dei quali la marca francese è stata protagonista, attraverso un periodo di tempo che va dagli anni Venti ad oggi.

E parlando di fotografia, ma in modo decisamente più frivolo, arriva 
Choupette, un’opera con un protagonista d’eccezione: il gatto di Karl Lagerfeld. Una raccolta di immagini scattate dal keiser della moda che descrive la vita e la quotidianità di uno dei gatti più famosi del settore.

Lo chic parigino e lo street style sono altri due argomenti sempre in voga.


How to be Parisian wherever you are è una divertente guida redatta da quattro parigine che conduce il lettore attraverso opinioni su stile, cultura e moda. Un must.
Refinery 29: Style Stalking è invece un volume redatto da due degli editori della web Refinery29 che raccoglie una lunga lista di consigli sulla moda prendendo spunto dai look proposti sulle web di street style.


Passiamo poi alle autobiografie. Monsieur Dior: Once Upon a TimeValentino: At the Emperor’s TableVivienne Westwood e DVF: Journey of a Dress, sono volumi che narrano la traiettoria e l’evoluzione di questi grandi stilisti, ricordando gli abiti iconici che li hanno portati ad essere figure emblematiche della storia della moda.

Infine, tra i vari libri dedicati al settore troviamo una pubblicazione di un'azienda che sul colore ne sa qualcosa. Pantone presenta un libro che spiega il ruolo del colore e il suo impatto nell'industria della moda nel corso della storia
Pantone on Fashion: A Century of Color in Design è una guida che permette di comprendere il perché di determinate scelte stilistiche. Ad esempio, cosa ha spinto Hermès a scegliere l'arancione per definire l'identità del proprio marchio.

Io ho già incominciato a leggere How to be Parisian wherever you are, e non mi pento assolutamente dell'acquisto. E voi, avete già un "preferito" tra i libri che vi ho proposto?

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venerdì 12 settembre 2014

Evening at Kaufmann's

Un'immagine.
Kaufmann House | Slim Aarons
Una festa a bordo piscina presso la casa di Palm Springs dei Kaufmann. Ecco l'idea che ha ispirato la collezione PE2015 di Antonio Burillo e Juan Carlos Fernández, The 2nd Skin Co., uno dei brand più raffinati e sofisticati del panorama della moda spagnolo.

La foto, scattata da Slim Aarson, richiama alla memoria un'epoca piena di glamour: gli anni Settanta.

La collezione, Evening at Kaufmann's, reinterpreta magnificamente uno stile affascinante, ricco di charm, ispirandosi alle silouhette morbide...



e alle proporzioni esagerate tipiche di quel decennio.




Un caleidoscopio di print floreali realizzati in fil coupé, tessuti come twill di seta naturale, organza di seta naturale con fiori in fil coupé e lurex, satin, crêpe e mikado sono i protagonisti di questa collezione raffinata e femminile, ricca di dettagli sofisticati come le sensuali scollature all'americana... 
  

... che si allacciano sul collo con grandi e morbidi fiocchi e lasciano le spalle completamente scoperte, o le vertiginose e provocanti scollature a V.

The 2nd Skin Co. ripropone anche un altro degli emblemi degli anni Settanta, il pantalone a vita alta...
... dove il punto vita è messo in evidenza da una cintura importante... 
Una collezione che richiama un'epoca decisamente spensierata, piena di glitter e di glamour.

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